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  • Immagine del redattoreRedazione TheMeltinPop

Cose che so, cose che vedo


L'appuntamento settimanale con Tettamanti & Traverso



di Stefano Tettamanti & Patrizia Traverso


9.


Una cosa che so è che cosa fare con i libri. I libri si leggono. So anche di dare una cattiva notizia a una parte di quel venti per cento di italiani non analfabeti (e quindi in teoria capaci di leggerlo) che di fronte a un libro hanno sempre pensato di cavarsela in modi meno banali per scoprire cosa ci sia dentro. Me ne scuso, capisco di essere inopportuno, ma sento di doverlo ribadire con una certa fermezza: la cosa più sensata da fare con un libro è leggerlo. Come è consigliabile bere lo champagne, mangiare il caviale e guardare una mareggiata o un quadro di Chardin, così il miglior impiego di un libro è leggerlo. Leggere un libro è un’operazione faticosa, lunga, solitaria e a volte frustrante, quando il libro, una volta letto, si rivela una ciofeca. Ma è anche l’unico modo per saperlo. Molti sono convinti che sulla noiosa fase di lettura di un libro si possa sorvolare in favore di un’altra serie di attività, ma io so che non è così. O meglio, so che si può fare ma garantisco che non è la stessa cosa: i libri non si presentano (“Piacere, libro”. “Piacere, lettore”?), non si promuovono (al massimo, dopo, si bocciano), non si dedicano (come se fossero i gol di un centravanti qualsiasi), non si autografano (e poi come fai a restituirlo al libraio?), non si guardano (inutile farsi delle illusioni: non rispondono agli sguardi), non gli si dà un’occhiata (mi viene chiesto spesso: “puoi dare un’occhiata al mio libro?”, io ci provo, mi impegno, ma ci ricavo poco e niente). E soprattutto, mi spiace davvero, ma i libri non si annusano. E a tutti gli amici alfabeti che ripetono con aria sognante: “ah, l’odore di un libro...”, mi tocca sempre lo sgradevole compito di rispondere: “guarda che se invece di annusarlo tu lo leggessi, ti divertiresti di più”.






Foto di Patrizia Traverso (tranne dove altrimenti accreditate). Non è consentita la riproduzione.


Per chi si fosse perso i capitoli precedenti:




 

Genovese di madre anglo-bolognese e padre svizzero-comasco, Stefano Tettamanti agente letterario e traduttore, va più fiero dei libri che ha letto di quelli che ha scritto.




Patrizia Traverso, genovese, ha al suo attivo diversi volumi nei quali l’aspetto determinante è l’assemblaggio dei suoi scatti fotografici con testi letterari di poeti e scrittori, nel tentativo di sollecitare una riflessione, talvolta spiazzante, tra pensiero e immagine, parola e fotografia. Per questo le piace definirsi Fotonarratrice.

Tra i suoi titoli più recenti: Genova è mia moglie. La città di Fabrizio De André, Rizzoli e Andar per statue, a Genova e in Liguria in 85 tappe, il Canneto con Stefano Tettamanti.

Nel cuore di Genova. Viaggio nella città di Bacci Pagano, il Canneto, con Bruno Morchio e Gianni Ansaldi; Genova che scende e che sale. Itinerario zen tra ascensori, funicolari e crêuze, il Canneto, con Giampiero Orselli; Genova ch'è tutto dire. Immagini per "Litania" di Giorgio Caproni, il Canneto, con Luigi Surdich; La parola ai gatti, Lo sguardo e il gusto, Preferisco leggere, Tea; Camogli, companion guide e Golfo dei Poeti, companion guide, Sagep.

Le sue immagini sono pubblicate su quotidiani, riviste e libri (tra questi Archeologia industriale e architettura contemporanea nel porto di Genova, Ville in riviera tra ecclettismo e razionalismo, Grandi alberghi e ville della bella époque nel golfo del Tigullio, Sagep).

Ha esposto in gallerie e musei in Italia e all'estero.


Insieme, Tettamanti & Traverso hanno firmato rubriche fotoletterarie su quotidiani e periodici di carta e online, pubblicato un paio di libri, viaggiato in tre quarti di mondo, condiviso una dozzina di case e quasi altrettanti traslochi durante più di quarant’anni di divertentissimo matrimonio.


Nota. Alcuni di questi testi sono stati pubblicati nel blog letterario di Chicca Gagliardo Ho un libro in testa, altri sono stati raccolti nel libretto Cose che so. Libri, pesci combattenti, scaloppine al limone, ancora libri e poco altro, L’amico ritrovato. La maggior parte sono inediti.

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