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  • Immagine del redattoreRedazione TheMeltinPop

Cose che so, cose che vedo

L'appuntamento settimanale con Tettamanti & Traverso



Sydney Harbour Bridge

di Stefano Tettamanti & Patrizia Traverso



Per anni ho saputo di non sapere. Più o meno dalla prima liceo, quando qualche insegnante di filosofia, spiegando Socrate (finalmente, dopo un mesetto buono di presocratici, si cominciava a capirci qualcosa), a «conosci te stesso» faceva seguire l’altro pilastro del suo insegnamento, quello che vuole l’uomo saggio consapevole dei limiti della propria sapienza, «tutto quello che so è di non sapere». Fino a poco tempo fa, quando, scendendo dal treno alla stazione centrale di Milano, un uomo saggio come e forse più di Socrate, guardandomi con gli occhi sbalorditi dopo un’ora e cinquanta (nessun ritardo quel giorno) di ininterrotte chiacchiere enciclopediche, mi ha detto: «Ma ti rendi conto di quante cose non sappiamo di sapere?»


Dalla prima liceo è passato un mezzo secolo abbondante. Così, se per tutto questo tempo ho saputo di non sapere, da qualche settimana so anche che non so di sapere. Siccome, come è noto, di ciò di cui non si può parlare è bene tacere, ho pensato di scrivere di alcune cose che so. Prima di dimenticarmele tutte.



 

Capitolo 5



Una cosa che so è che non sopporto i fanatici. “Non sopporto le persone capaci di prendere solennemente sul serio la propria limitatezza”, come diceva Freud (non ricordo dove, forse in una lettera all’amico Wilhelm Fliess o forse alla fidanzata, non sono un fanatico delle citazioni e non dovevo esserlo nel luglio 1974 quando, su un’agenda a quadretti, copiavo alcuni passi dei libri che stavo leggendo senza citare correttamente le fonti bibliografiche, wikipediano ante litteram. Ma il vecchio professor Sigmund sarà tollerante, tanto ormai è fuori diritti).


Non li sopporto ma me li cucco, giorno dopo giorno, ora dopo ora. Fanatici del brodetto di pesce, della comunicazione, dei tatuaggi. Delle orse, di twitter, delle vacanze in camper. Del jogging, del wellness, di Simenon. Del barbecue, dell’odore della carta dei libri, delle apericene. Delle diete, dello storytelling, delle riunioni. Dell’agopuntura, dell’insalata, delle piadine. Della magia di un sogno, dei cani, dei viaggi, del dire sempre la propria, delle nuove avventure, del power point, di un solo libro.


I fanatici non li sopporta neppure Amos Oz che a essi e al modo di neutralizzarli ha dedicato un libriccino (Contro il fanatismo, Feltrinelli) da far leggere ai bambini, nelle scuole coraniche, in quelle evangeliche e in quelle per atei (ma anche in quelle di recitazione e in quelle di scacchi, di scrittura creativa e di lap dance). L’essenza del fanatismo, secondo Oz, risiede nel desiderio di costringere gli altri a cambiare, nell’insopprimibile tentazione di “rendere migliore il tuo vicino, educare il tuo coniuge, programmare tuo figlio, raddrizzare tuo fratello, piuttosto che lasciarli vivere. Il fanatico è la persona più disinteressata che ci sia. Il fanatico è un grande altruista. Il fanatico è più interessato a te che a sé stesso, di solito.

Vuole salvarti l’anima, vuole redimerti, vuole affrancarti dal peccato, dall’errore, dal fumo, dalla tua fede o dalla tua incredulità, vuole migliorare le tue abitudini alimentari, vuole impedirti di bere o di votare nel modo sbagliato”.


Quelli che fanno le cose per il tuo bene, quelli che rinunciano a sé stessi, quelli che si sacrificano, quelli che ti chiedono sempre scusa. I fanatici. Pericolosi generatori di sensi di colpa. E io non sopporto neanche i sensi di colpa.

 


Astypalea, Plakes

Foto di Patrizia Traverso (tranne dove altrimenti accreditate). Non è consentita la riproduzione.



Per chi si fosse perso i capitoli precedenti:



 

Genovese di madre anglo-bolognese e padre svizzero-comasco, Stefano Tettamanti agente letterario e traduttore, va più fiero dei libri che ha letto di quelli che ha scritto.


©Gianni Ansaldi

Patrizia Traverso, genovese, ha al suo attivo diversi volumi nei quali l’aspetto determinante è l’assemblaggio dei suoi scatti fotografici con testi letterari di poeti e scrittori, nel tentativo di sollecitare una riflessione, talvolta spiazzante, tra pensiero e immagine, parola e fotografia. Per questo le piace definirsi Fotonarratrice.

Tra i suoi titoli più recenti: Genova è mia moglie. La città di Fabrizio De André, Rizzoli e Andar per statue, a Genova e in Liguria in 85 tappe, il Canneto con Stefano Tettamanti.

Nel cuore di Genova. Viaggio nella città di Bacci Pagano, il Canneto, con Bruno Morchio e Gianni Ansaldi; Genova che scende e che sale. Itinerario zen tra ascensori, funicolari e crêuze, il Canneto, con Giampiero Orselli; Genova ch'è tutto dire. Immagini per "Litania" di Giorgio Caproni, il Canneto, con Luigi Surdich; La parola ai gatti, Lo sguardo e il gusto, Preferisco leggere, Tea; Camogli, companion guide e Golfo dei Poeti, companion guide, Sagep.

Le sue immagini sono pubblicate su quotidiani, riviste e libri (tra questi Archeologia industriale e architettura contemporanea nel porto di Genova, Ville in riviera tra ecclettismo e razionalismo, Grandi alberghi e ville della bella epoque nel golfo del Tigullio, Sagep).

Ha esposto in gallerie e musei in Italia e all'estero.


Insieme, Tettamanti & Traverso hanno firmato rubriche fotoletterarie su quotidiani e periodici di carta e online, pubblicato un paio di libri, viaggiato in tre quarti di mondo, condiviso una dozzina di case e quasi altrettanti traslochi durante più di quarant’anni di divertentissimo matrimonio.


Nota. Alcuni di questi testi sono stati pubblicati nel blog letterario di Chicca Gagliardo Ho un libro in testa, altri sono stati raccolti nel libretto Cose che so. Libri, pesci combattenti, scaloppine al limone, ancora libri e poco altro, L’amico ritrovato. La maggior parte sono inediti.


2 commenti

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2 Comments


papio54
Feb 27

Fanatico e altruista mi mancava. Mi suonava di più fanatico e rompic ... ma, vedi, se ne impara una al giorno. Saluti da una fan (atic) ;)😀

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stefano.tettamanti
Mar 04
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è proprio così, l’altruismo del fanatico è deleterio: ricordi la barzelletta, di un milione di anni fa, del boy scout che obbliga ad attraversare la strada la vecchietta che non aveva nessuna intenzione di farlo? 😉

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