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La finestra




di Massimo Ansaldo


Se pensate ad una casa, potreste immaginarla senza finestre? Avete capito bene, muri senza finestre, senza distinzione tra case indipendenti e appartamenti in città e semi indipendenti e villette a schiera, anche i tuguri di lamiera, ammassati, ingrigiti e ammuffiti, tra fiumi di olio e piscio fumante, appartengono a quelli che non se la possono permettere una casa, fanno di tutto per averla e magari pensano di trovarla bussando alla porta delle agenzie immobiliari, che non li possano fregare perché il regime consumistico insieme alle opportunità ( tutto a tutti, nessuno escluso), fa crescere nella loro pancia grassa e generosa anche gli anticorpi vitaminizzati contro le truffe e il malaffare e allora decidono di andare a curiosare dentro una di quelle case che, in apparenza, luccica di speranza e finiscono per tornarsene ( a capo chino e collo rigido) a dormire in macchina, pisciando nelle aiuole degli accoglienti parchi pubblici sempre verdi e a farsi la doccia nei container dei servizi sociali, ma una sera mentre il capo famiglia fuma l’ultima mezza cicca di sigaretta guardando la luna, anche lui spera di trovare una casa che abbia le finestre e che affaccino su un prato più grande del parco pubblico dove tutta la famiglia va a pisciare e chiama i suoi figli a specchiarsi in quella luna e sua moglie non riesce a trattenersi dal scendere anche lei dall’auto arrugginita e tutti insieme fanno il gioco della speranza e si confidano che cosa pensano di guardare dalla finestra che è la loro, che nessuno può rubare, che nessuno può cementare con i mattoni, che è abbastanza grande per affacciarsi tutti insieme, che fa niente se la pasta scuoce o che piova leggero leggero, come leggere sono le foglie che solleticano le mani quando si staccano dagli alberi del giardino giallo oro, tanto prezioso che neppure tutte le riserve auree della Banca Nazionale.

Che ne sanno loro, che non si sono mai affacciati ad una finestra, perché non hanno mai avuto una finestra.



 

Massimo Ansaldo è nato a Varazze ( Sv ) nel 1959 e vive a La Spezia, dove esercita la professione di avvocato.



Nel 2014 ha pubblicato il noir Macerie (Leucotea) e nel 2016 Il segno del Sale (Leucotea). Pubblica nel 2020 il romanzo Qualcosa da tacere (Fratelli Frilli Editori) e nel 2022 I delitti di Genova (Fratelli Frilli Editori).

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