di Gianluca Russo
“Sulla fotografia… “
Insegnandoci un nuovo codice visivo, le fotografie alterano e ampliano le nostre nozioni di ciò che val la pena guardare e di ciò che abbiamo il diritto di osservare. Sono una grammatica e, cosa ancor più importante, un'etica della visione.
Susan Sontag - “Sulla Fotografia - Realtà e immagine nella nostra società” - 1977
Un percorso nel mondo della fotografia autoriale, sviluppato attraverso il dialogo con fotografi emergenti, che nelle opere e nel pensiero dei grandi maestri hanno trovato insegnamenti e ispirazione per i propri percorsi di vita ed artistici.
A ogni appuntamento conosceremo un nuovo fotografo emergente, attraverso le sue opere, le sue riflessioni, ma soprattutto ripercorrendo il percorso artistico di uno autore per lui significativo.
1. L'autrice emergente: Andreana Ferri
Andreana Ferri fotografa professionista di Livorno, laureata in “Progettazione e Arti Applicate” all’Accademia di Belle Arti di Carrara e co-fondatrice della “BOOM srl”, società che si occupa di Branding e Digital Marketing.
Cerco di capire ogni giorno chi sono e chi voglio essere come fotografa. Parto dai grandi maestri e dai fotografi che mi ispirano, tra cui Oliviero Toscani, che è sicuramente per me una figura di riferimento importante, ma anche molti altri: Richard Avedon, con la sua ossessione per l’eccellenza e il suo modus operandi nel provocare nei suoi soggetti una reazione, ad esempio. La completa apertura mentale e curiosità di Diane Arbus nei confronti del “diverso” oppure la totale autenticità e semplicità del fotografo Disfarmer.
Ed è qui che mi torna alla mente la frase di H.D.Thoreau: “Non importa quello che stai guardando, ma quello che riesci a vedere."
Quindi oltre ad i grandi maestri, la mia ispirazione può potenzialmente arrivare da qualsiasi
cosa, il mondo intorno a me, la mia famiglia, un libro, una canzone. La mia ricerca sta nel
trovare lo straordinario nell’ordinario.
2. Il grande maestro: Oliviero Toscani
Oliviero Toscani non ha certo bisogno di grandi presentazioni, fotografo contemporaneo di fama internazionale è noto al grande pubblico per le sue campagne pubblicitarie di denuncia e provocazione sociale. Nasce a Milano nel 1942, figlio d’arte, in una famiglia di fotografi, suo padre Fedele è il primo fotoreporter del “Corriere della sera” e fondatore dell’agenzia RotoFoto; mentre Marirosa, sua sorella, è fondatrice assieme a suo marito, Aldo Ballo, della prestigiosa agenzia fotografica Ballo+Ballo, diventata punto di riferimento per il design italiano.
Negli anni Sessanta ha l’opportunità di frequentare la prestigiosa Kunstgewerbeschule di Zurigo, al tempo guidata dal preside Johannes Itten, figura in primo piano della Bauhaus e maggior teorico del colore del ‘900, e come insegnanti avrà alcuni dei più importanti grafici e fotografi del mondo. Conclusi quindi gli studi con votazioni eccellente, poco più che ventenne si trova nel pieno fermento di una generazione in rivolta, di cui sarà testimone e non mancando occasione per immortalarne l’essenza.
Ormai famoso in tutto il mondo, diventa il fotografo più ricercato dai maggiori brand e giornali: Vogue, Harpe’s Bazaar, GQ, Elle, Missoni, Valentino, Armani, Esprit, Prenatal, Chanel, Fiorucci e ovviamente Benetton, eleggendo quindi il settore dell’advertising il suo mezzo preferenziale per esprimere e veicolare i suoi messaggi di provocazione e di denuncia sociale, reinventando così di fatto il linguaggio dell’advertising.
3. Percorsi di formazione
Nel tempo sono state diverse le iniziative di Toscani dedicate all’insegnamento, perlopiù orientate alla realizzazione di spazi/laboratorio di condivisione tra giovani ed artisti affermati, riuniti in un unico ambiente per lavorare assieme su progetti comuni. Lo scopo è di formare le nuove leve attraverso l’esperienza diretta, secondo il principio dell’“imparare facendo”.
Andreana ha partecipato a diverse masterclass e workshop, nonché è in contatto per altri progetti, occasioni di studio e momenti di confronto.
Da quando ho conosciuto il Toscani, per me è stato sempre una grande fonte d’ispirazione. Un fotografo della sua esperienza e cultura che ripete a noi fotografi che non esistono “classifiche”, non esistono “generi fotografici”, che ognuno ha la sua unicità e deve imparare ad esprimerla con la fotografia, è puro ossigeno.
Siamo i libri che leggiamo, le immagini che vediamo, siamo la musica che ascoltiamo. Dobbiamo lavorare per essere la migliore versione di noi stessi così la nostra fotografia si eleverà e non rimarrà nel vortice della mediocrità.
Rimini 2017 - Camminando per la spiaggia del Grand Hotel, ho cercato dei particolari che mi permettessero di descrivere le due facce di Rimini.E così la mia attenzione è stata catturata da vecchie scarpe o ciabatte, che da mesi erano rimaste sulla spiaggia, abbandonate.
Ogni scarpa ritrovata ha una storia, e subito nella nostra mente visualizziamo situazioni in quella Rimini calda e caotica che, fuori stagione, sulla spiaggia, lascia i resti della sua vita estiva.
Volterra - 2017 - Ho iniziato ad immedesimarmi negli ex pazienti dell’ospedale e subito mi sono sentita come imprigionata e ad un certo punto mi è venuto spontaneo alzare la testa verso il soffitto, come per cercare un po’ di pace, per sfuggire alle pareti soffocanti. Ed è lì che per me, la storia che volevo raccontare ha preso vita.
4. Provocare, provocare e ancora provocare!
Dietro una fotografia è necessario che ci sia sempre un pensiero, una storia, un messaggio.
Le fotografie devono sempre provocare qualcosa dentro chi le guarda. Per fare questo il fotografo deve avere il coraggio di mettere sotto forma di immagine i propri pensieri, senza “paure”, limiti. Il politically correct è la morte dell’arte. E il fotografo che è testimone del proprio tempo deve essere consapevole dell’enorme potenzialità e importanza che ha la fotografia.
5. Sul ritratto
Attraverso la fotografia l’umanità ha la possibilità di potersi raccontare. A un certo punto della storia della civiltà, la fotografia consente a tutti di poter lasciare ai posteri un ricordo indelebile di sé stessi e della propria famiglia.
Paradossalmente oggi, con le nuove tecnologie, questa magia rischia di scomparire, perché l’enorme quantità di fotografie digitali che abbiamo sui nostri smartphone, probabilmente non verranno mai stampate. E forse molte di loro verranno perse nei vari passaggi di dati. Perché impedire ai nostri figli, nipoti e pronipoti la possibilità di conoscerci e riconoscersi? Per decidere di venire a farsi ritrarre ci vuole il coraggio, di dire: “Si, oggi questo sono io”.
Lo scopo del mio progetto “Vedere L'invisibile - Ritratti fotografici stampati “ non è quello tornare a casa con una meravigliosa fotografia stampata, ma con una fotografia vera e autentica che testimonia chi sei ed è ricordo della tua identità.
Per meglio comprendere il percorso e il lavoro di Andreana Ferri, di seguito potete leggere/scaricare l’articolo completo, proposto qui in una sintesi.
Se siete interessati al lavoro di Andreana Ferri o avete ulteriori curiosità sui lavori qui presentati, potete contattarla ai seguenti riferimenti:
andrea@andreaferriphotography
Andrea Ferri Photography
Se invece volete mettervi in contatto con l’autore dell’articolo o curiosare il suo sito
E-MAIL: info@gianlucarusso.photo
Gianluca Russo Laureato in Ingegneria Informatica all’Università degli Studi di Genova, da oltre vent’anni si occupa di analisi e progettazione nel settore ICT. Pratica la fotografia ideando e curando progetti personali, per l’associazione culturale “Libri, Chiacchiere, Caffè e … Tè“, di cui è socio co- fondatore, e per il Blog TheMeltinPop.
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