Quando nel 2015 Laura Magnani decise di aprire una libreria di libri usati a Genova, non ci nasconde che furono in molti a metterla in guardia e a predirle un triste esito.
"Dopo una laurea in Lettere ed Editoria a Milano e sette anni trascorsi occupata in un'attività commerciale, sentivo di essere pronta per questo salto. Sentivo di aver maturato delle capacità imprenditoriali che avrei potuto sfruttare per dare solide basi al mio sogno."
Bisogna ammettere che l'idea di gettarsi nell'impresa di dar vita ad una libreria indipendente poteva sembrare azzardata. Per non dire folle. La parabola negativa degli esercizi commerciali indipendenti, con le librerie in testa, aveva già preso avvio ed erano già più le serrande che si chiudevano di quelle che si aprivano. Laura è però una ragazza tutt'altro che avventata e il suo non è stato l'inconsistente rincorrere un sogno. Ci confessa di aver sempre avuto un ottimo rapporto con i libri usati: ci ha studiato, li ha cercati perché magari non più in commercio o semplicemente attratta dal loro aspetto vissuto e li ha voluti con sé come tappa di un percorso che le piaceva pensare appartenesse alla loro storia.
Mettendo insieme questa sua passione e l'esperienza maturata nella precedente attività imprenditoriale, Laura ha individuato così, con fiuto e intuizione, una carenza da colmare all'interno del tessuto delle librerie di Genova. Ha creduto fortemente nel suo progetto ed è nata Bookowski.
Oggi, pur con le ovvie e ben conosciute difficoltà, possiamo dire che ha fatto bene.
La libreria Bookowski, in vico Valoria nel cuore del centro storico genovese, è ormai una realtà conosciuta e radicata, punto di riferimento di tutti coloro che amano il fascino del libro usato, la magia dell'entrare senza sapere con quale volume si uscirà, lasciandosi trasportare dalla suggestione o dal richiamo dell'interessante e molteplice offerta che occhieggia dagli scaffali. La libreria propone una stimolante scelta tra un reparto di usato di buona qualità e uno di novità, perlopiù provenienti dall'editoria indipendente, quella piccola e media che s'impegna a portare sul mercato scelte non scontate e di valore letterario, azzardando e stando lontana dalla grancassa della banalità. L'offerta dell'usato è alquanto varia, va dai romanzi alla saggistica alla letteratura per bambini; si possono trovare edizioni non più in commercio, rare o antiche, addirittura di pregio, e una buona selezione di letteratura in lingua straniera. All'interno, tra gli scaffali dei libri, trova posto anche una bella collezione di vinili, disponibili a tutti per l'ascolto, anche se possono essere ovviamente acquistati dai collezionisti o dagli amatori. E poi stampe, cartoline e taccuini auto prodotti, piccole edizioni artigianali a cui il cliente stesso può dare il prezzo che ritiene opportuno. Insomma, un mondo di carta e non solo, da sentire con gli occhi, da vedere con il tatto.
Abbiamo chiesto a Laura attraverso quali canali i libri usati raggiungono la sua libreria.
"Di solito mi rifornisco da privati, persone che per una ragione o per l'altra si trovano a dover svuotare librerie, cantine, solai e mi contattano per fare una valutazione complessiva. Spesso però ricevo direttamente donazioni, perché molti non vogliono soldi per i loro libri o quelli dei loro cari, preferiscono regalarli, sperando che qualcuno possa usufruirne nuovamente. La raccolta di libri usati evita così che la loro storia si concluda con il macero e la distruzione."
Il concetto è che il libro sia un oggetto a più vite, che nasconda in sé più storie di quelle che raccontano le pagine e che, in fondo, possa essere anche un contenitore di ricordi di chi nel tempo lo ha avuto, lo ha letto, lo ha regalato. Magari lasciandoci dentro qualcosa di sé. Nasce così il bellissimo Album dei Trovatelli, un grosso quaderno consultabile in libreria, nel quale Laura ha pensato di raccogliere tutto ciò che nei libri si può trovare e che i libri custodiscono per noi: fotografie, lettere, messaggi, dediche, biglietti del teatro o inviti. Un modo straordinariamente poetico per dirci che i libri sono creature vive, respiranti e comunicanti.
Anche l'ambiente scelto dalla nostra libraia ci dice molto della matrice creativa e inusuale del suo progetto. A partire dalla collocazione in quel centro storico genovese per anni rifuggito come luogo di degrado e che si sta recuperando e riscoprendo come cuore davvero vitale e pulsante della città. La libreria è pensata come uno spazio colorato e accogliente, con molto legno - bancali utilizzati come scaffali, deliziose valigie di vimini, cassette della frutta come contenitori - e cuscini, divani, tappeti etnici, persino un vecchio giradischi. Disegni, cartoline, fotografie, biglietti e lettere colorano i muri, uno dei quali, il Guests Wall, è dedicato interamente agli originali messaggi lasciati dai visitatori.
Un ambiente dove il lettore si trova a proprio agio, dove può sentirsi un po' a casa, dove può aggirarsi in libertà alla ricerca di ispirazione. E dove magari incontrarsi.
Perché nell'idea di libreria di Laura l'incontro non è solo tra il lettore e il libro, ma anche tra le persone che hanno in comune il desiderio di conoscere e conoscersi.
"Bookowski è frequentata in maniera decisamente trasversale e abbastanza uniforme. Le donne entrano cercando in prevalenza romanzi, che siano contemporanei o i classici che avevano letto a scuola. Gli uomini scelgono la saggistica. C'è poi chi viene sempre alla ricerca di qualche edizione rara o qualche fuori catalogo e scandaglia gli scaffali con perizia e attenzione".
Questo ci dice Laura dei suoi clienti, attirati quindi dalla molteplicità dell'offerta. Ma non solo da quello: la libreria ha allargato la sua fruizione, pensando e mettendo in atto nel tempo vere e proprie proposte culturali ricche in originalità e valore.
L'audacia di questa libraia infatti non si è fermata all'apertura di una libreria. Nella sua intenzione c'era di creare uno spazio che oltre ai libri regalasse anche un'opportunità di aggregazione, idee per esprimere creatività, occasioni per "usare" il libro non solo come fonte di piacere personale ma anche come piacere condiviso e sviluppo personale. Sono nate quindi negli anni con questo intento varie tipologie di laboratori per adulti e per bambini, reading di narrativa e di poesia, dibattiti e confronti su tematiche di interesse comune. Fino ad arrivare al coinvolgimento nell'edizione 2019 di Bookpride Genova. L'esperienza di Laura su questo tipo di proposta si è affinato nel tempo:
"Ho potuto sperimentare che la formula della presentazione del romanzo di narrativa risulta alla fine meno attrattiva di altre perché poco coinvolgente. Gli autori arrivano per parlare dei loro romanzi ma ciò non permette molta interazione con chi è venuto ad ascoltarli. È un tipo di fruizione passiva che finisce per risultare un po' noiosa. Al contrario, nelle presentazioni di libri di saggistica, quale che sia l'argomento trattato, si crea un dibattito più vivo e vivace con domande e discussioni."
Per un certo periodo di tempo si era sfruttato anche lo spazio del cavedio interno, ripulito e rimesso a nuovo per ospitare laboratori, incontri ed eventi accolti con grande successo e partecipazione. Serate estive in cui si leggeva, si ascoltava musica dal vivo, magari sorseggiando ottime birre artigianali. Purtroppo la miopia di una parte del vicinato che evidentemente non ama la compagnia, tanto meno la cultura, ha impedito il proseguire di questo esperimento che poteva sicuramente portare buoni frutti.
Ma alla Bookowski le nuove idee di certo non mancano. Nel futuro prossimo le iniziative bookowskiane sono davvero molte, tutte interessanti e piene di vitalità, culturale e non. Oltre ai laboratori e agli eventi, continueranno gli "errandum reading" , letture di poesie fatte all'aperto, in cammino, tra i sentieri e i boschi dei monti che circondano Genova.
"Le chiamo GITE LETTERARIE SOVVERSIVE, perchè usciamo fuori dai luoghi comuni e diamo gambe alla letteratura. L'idea è quella di fare vari percorsi a piccole tappe, con soste per leggere insieme e con una conviviale merenda finale. Tra le varie mete ci sono il percorso dei forti genovesi o quello tra Camogli e San Fruttuoso, per dare alla lettura una dimensione più aperta e meno coincidente con un'idea di chiusura e solitudine."
La formula Bookowski è dunque semplice e ardita: partire dall'usato per arrivare a un nuovo modo di fare libreria.
Se vi abbiamo incuriosito e volete saperne di più su queste iniziative, visitate la pagina Facebook qui , troverete tutte le novità e tutte le informazioni. Ma soprattutto visitate la libreria, non ve ne pentirete.
Redazione@themeltingpop.com
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