di Cristina Castagnola
“L’amor che move il sole e l’altre stelle” è la frase conclusiva del Paradiso di Dante, l’ultimo dei tre cantici della Divina Commedia. La parola “stelle” chiude anche l’Inferno e il Purgatorio.
Se riusciamo a recuperare ancora qualcosa dello studio degli anni di liceo, ci potremo forse ricordare che l’autore si trova alla fine del suo lungo viaggio nei tre regni ultraterreni, in compagnia della sua amata, Beatrice. Il Paradiso è un luogo luminoso e pacifico, in cui l’amore illumina ogni cosa, e Dante raggiunge così una nuova grande consapevolezza: è l’amore la chiave del mistero della vita e dell’universo. Dunque, possiamo dire con una buona dose di certezza, che anche i nostri amici animali sono assoggettati alla sua forza.
Il corteggiamento, all’interno del regno animale, è una faccenda piuttosto seria.
È, ovviamente, finalizzato alla riproduzione e, come abbiamo sempre imparato a scuola, solo i più forti riescono a sopravvivere ai pericoli della vita e, di conseguenza, alla selezione naturale. Perciò, le femmine sono (quando possono) molto attente a scegliere il maschio con cui accoppiarsi che, da parte sua, sarà spinto a fare di tutto per vincere la competizione con gli altri suoi simili. Non sempre, però, si tratta di combattimenti fisici, a volte è una cooperazione tra i due amanti, come nel caso dell’aquila americana, che si aggrappa alle zampe del partner ed eseguono insieme delle piroette in aria.
Gli uccelli sono, forse, i più originali in queste piccole battaglie amorose. Attraverso un colorato piumaggio, un particolare canto, una curiosa danza cercano con ogni mezzo di attirare l’attenzione della loro futura dolce metà. Anche se a noi uomini non sempre sono chiari certi atteggiamenti o il loro significato (la nostra attenzione si sofferma più che altro sulla spettacolarità delle scenografie), per la femmina delle varie specie sono un evidente segnale di un buono stato di salute, un ottimo patrimonio genetico, una grande capacità di procurare cibo e di difesa della prole. Le danze si adattano anche ai fattori ambientali, che influenzano poi a loro volta la selezione del compagno (per esempio, invece di semi possono scegliere di portare in dono un frutto).
I maschi, solitamente, presentano colori molto più appariscenti rispetto alle partner ed è appunto una delle prime armi di corteggiamento, insieme, ricordiamolo, al canto. Il primo volatile che ci viene in mente che impiega questa tecnica è sicuramente il pavone, con la sua meravigliosa ruota, ma anche molti altri uccelli sfruttano questa tattica, come il fagiano o le anatre.
Le particolari danze, però, sono probabilmente l’atteggiamento più spettacolare. Ogni specie ha i suoi movimenti unici, che possono risultare piuttosto buffi a uno sguardo esterno e ignaro del messaggio che vogliono trasmettere. Per esempio, i colibrì, durante il ballo aereo, effettuano dei cerchi in volo intorno alla femmina, facendo vibrare le piccole ali e mostrando i brillanti colori delle penne. In questo caso, è un modo per mostrare la propria forza, indispensabile per la protezione di un eventuale nido.
Gli uccelli del paradiso sono conosciuti tanto per le loro splendide piume (iridescenti) quanto per le loro elaborate danze.Tuttavia, la competizione tra i maschi è piuttosto dura e serrata.
I paradiseidi (meglio conosciuti come uccelli del paradiso) appartengono a una famiglia di volatili canori della Nuova Guinea; attualmente sono a rischio di estinzione a causa dell’alterazione del loro habitat. I maschi di questa specie presentano penne modificate che, quando stimolate, emettono caratteristici suoni. Solitamente, il corteggiamento prevede più esemplari che si esibiscono in complessi movimenti sotto l’attento sguardo delle consorti, a cui spetterà la decisione finale. È una forma di corteggiamento chiamata“lek”. Si tratta, inoltre, di un tipo di uccelli poligami, per cui non è rara l’ibridazione.
La paradisea dalle sei penne occidentale, ad esempio,ripulisce il terreno per prepararlo alla danza, in quanto le femmine visitano solamente le aree più ordinate. All’arrivo di una pretendente, il maschio comincia con un solenne inchino, poi gonfia le penne e inizia a girare vorticosamente, sfoggiando i propri colori e ondeggiando la testa.
Queste elaborate danze comportano di esporsi a grandi pericoli e un non irrilevante dispendio di energie. L’impegno, come nel nostro di mondo, ci vuole da entrambe le parti. Probabilmente umanizzare il comportamento animale ci fa vedere queste coreografie come molto più romantiche e poetiche di quello che poi effettivamente risultano essere. Spesso l’accoppiamento per le femmine non è propriamente piacevole e non sono molti gli animali (come tendenzialmente gli uomini) che risultano essere monogami. Si tratta, infatti, solamente di scegliere il miglior compagno possibile per assicurare una lunga vita alla prole.
Ciononostante, l’arte è una componente fondamentale della natura umana e non possiamo fare a meno di vederla riflessa tutt’intorno a noi. Da parte loro, queste danze non si allontanano effettivamente più di tanto da una vera e propria opera artistica.
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