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Venì, no tengas miedo. A passo di danza fuori dalla violenza

  • Immagine del redattore: Redazione TheMeltinPop
    Redazione TheMeltinPop
  • 4 nov 2022
  • Tempo di lettura: 2 min




di Goffredo Ferretto


Venì, no tengas miedo. A passo di danza fuori dalla violenza di Patrizia Defranceschi (Internòs Edizioni) è un testo sul tema della violenza contro donne, pubblicato in vista della giornata del 25 novembre dedicata all’argomento da un'idea dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 17 dicembre 1999.


Una storia in prima persona che racconta il caso di una donna che subisce violenza tra le mura domestiche da parte di colui con il quale aveva deciso di condividere la propria vita. La protagonista giunge a perdere la stima di sé e la capacità di avere un rapporto sano con il proprio corpo. Si tratta, infatti, di un tipo di brutalità che può indurre la vittima a credere di avere una percezione sbagliata della realtà e di essere squilibrata (comportamento chiamato “gaslighting”), trasmettendole la sensazione di essere responsabile dei soprusi di cui è oggetto.

Non è raro che da una simile situazione non si riesca mai ad uscire fino al punto di perdere addirittura la vita.


Nel racconto della Defranceschi, invece, una via di salvezza si apre nel modo più impensato.

Il riscatto avviene attraverso l’iscrizione a una scuola di tango: di qui il titolo del libro che significa Vieni, non avere paura, parole evidentemente usate da insegnanti di lingua madre spagnola.

La danza offre alla protagonista la possibilità di ritrovare la propria corporeità, giacché chi conosce quel tipo di ballo sa bene che il totale affidamento dei ballerini l’uno all’altro, del corpo dell’uno a quello dell’altro, è un elemento essenziale. Con la riscoperta faticosa di una relazione corretta con la fisicità propria e del compagno, lentamente la protagonista riacquista fiducia in se stessa, nel maschio e nella vita.


Lo stile con cui questa vicenda è narrata per scelta precisa dell’autrice è lontano da ogni letterarietà, è asciutto fino ad essere addirittura spoglio. Le frasi, le immagini arrivano al lettore quasi con brutalità e - mi sento di dire per esperienza personale - spesso riescono a ferirlo.

Leggendo questo breve "romanzo" mi sono emozionato al punto - proprio io che leggo per professione e passione centinaia di libri - che ho dovuto interrompere più volte la lettura.

Proprio come maschio mi sono sentito profondamente coinvolto e, appunto, ferito.

Altro non so aggiungere.



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