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  • Immagine del redattoreRedazione TheMeltinPop

Ritratti di donne. Sylvia Plath e Giuseppina Strepponi





Scrittrici, attrici, cantanti, scienziate, pittrici, regine, imprenditrici, cuoche, rivoluzionarie. Quanta creatività, quanto talento, idee, coraggio, orgoglio dentro all'anima dell'universo femminile. Partendo da Agatha Christie per arrivare a Whitney Houston, attraverso Marilyn Monroe, Mary Shelley, Rose Montmasson, la vedova Clicquot e molte altre, "Ritratti di donne" (Morellini Editore, 2023) ci presenta un gruppo di donne che meritano di essere conosciute per la loro esperienza di vita e per quello che ci hanno lasciato.


Ventotto autrici per ventotto racconti, scritti per raccontarcele, tracciandone una breve biografia e aprire una finestra su un momento particolare della loro vita, come se, per qualche istante, noi fossimo lì, a fianco a loro, per vederle muoversi e agire nel loro mondo. E raccoglierne in quei brevi e preziosi tratti la loro eredità e tutta la loro umanità.


Per farvele conoscere meglio e capire lo spirito che ha animato questo progetto nato da un'idea di Sara Rattaro, Themeltinpop ve le presenterà ad una ad una attraverso le loro parole.


 


Alessandra D'Alessandro presenta Sylvia Plath

Da Wikimedia

Perché hai scelto proprio questa donna?


Sono convinta che l’incontro con un libro o con una storia non sia del tutto casuale, ma che capiti nella nostra vita nel momento giusto. Così è stato per me l’incontro con Sylvia Plath. La scorsa estate avevo cominciato a leggere i suoi diari e il carteggio con la madre. Sono rimasta affascinata da questa ragazza di vetro con un unico sogno. Per Sylvia la sua vita avrebbe avuto un senso solo se avesse potuto scrivere. Così, quando è arrivata la proposta di Sara Rattaro di partecipare al suo progetto, non ho avuto dubbi: la mia donna straordinaria sarebbe stata Sylvia Plath. Ho scelto Sylvia non solo per le sue doti indiscusse di poetessa e scrittrice, ma soprattutto per la donna che è stata, con tutte le sue insicurezze e le sue fragilità dalle cui crepe, anche le più piccole, è riuscita a far nascere parole. Sylvia ha combattuto tutta la vita contro il buio che imprigionava la sua anima impedendogli a volte perfino di respirare, ma è riuscita a trasformare quella oscurità in luce e i suoi demoni in visioni meravigliose, che ritroviamo nelle sue poesie


Cosa le diresti oggi se potessi incontrarla?


Se avessi la possibilità di incontrare Sylvia oggi le direi che ci è riuscita. Il suo più grande sogno, quello di diventare una scrittrice capace di superare il tempo e lo spazio, si è realizzato. A 60 anni dalla sua morte si continua a parlare di lei e delle sue opere.


Una curiosità in più su di lei che racconteresti ai nostri lettori?


Sylvia Plath si è suicidata la notte de l’ 11 febbraio 1963. C’è il sospetto che la sua intenzione non fosse quello di suicidarsi, ma che il suo gesto estremo fosse piuttosto un’ultima richiesta d’aiuto. Sylvia quella notte predispone tutto in preda ad un lucido delirio. Fa in modo di proteggere i suoi figli, Frieda e Nicholas, aprendo la finestra della loro camera e inserendo nelle fessure della porta dei panni in modo che il gas non potesse filtrare. Scrive delle lettere e lascia un biglietto sul tavolo della cucina su cui scrive il nome e il numero di telefono del suo medico curante. Sylvia sa che la mattina passerà da lei una baby sitter per un colloquio e forse spera di poter essere ancora salvata. Ma purtroppo la storia ha avuto un altro finale.


Raccontaci qualcosa su di te e sulla tua passione per la scrittura.


Sono stata una bambina introversa e silenziosa e forse proprio per questo motivo affascinata dalle parole scritte. Ricordo lo stupore e la meraviglia che ho provato quando ho imparato a leggere. Di fronte a me si sono spalancati mondi, storie, avventure. Leggevo qualunque cosa mi capitasse, seduta a terra in un angolo nascosto dietro la libreria. Sono stata travolta da una felicità ancora più grande quando ho imparato a scrivere e ho scoperto quale magia potessero creare le parole su un foglio bianco. La lettura e la scrittura hanno cominciato così a rappresentare il rifugio perfetto per i miei silenzi, fino a diventare una necessità.



Alessandra D’Alessandro è nata a Roma, vive a Cerveteri insieme alle

sue tre figlie. Laureata in Giurisprudenza, ha pubblicato nel 2017 Un

altro amore, il suo romanzo d’esordio, e nel 2019 Anime per Marco Del

Bucchia Editore. Nel 2021 – 2022 ha seguito i corsi di scrittura creativa

di Sara Rattaro. Per lei scrivere rappresenta un bisogno, un’urgenza, il suo

sogno più grande.

Instagram: @alessandra_dalessandro_






 

Simona De Simone presenta Giuseppina Strepponi



Perché hai scelto proprio questa donna?


Ho scelto Giuseppina Strepponi dopo aver scoperto che La Traviata di Verdi è ispirata proprio alla vita di questa donna. In quel momento, un brivido mi ha attraversato la schiena e ho capito che dovevo sapere di più sulla sua esistenza travagliata e su come, in un periodo storico così delicato, fosse riuscita a superare il giudizio e a vivere al di sopra degli obblighi morali.


Cosa le diresti oggi se potessi incontrarla?


Giuseppina, così fragile, a fianco di un grande uomo, ma anche così tenace, così forte da sostenerlo. Ricordati però che sei anche una donna e che non devi annullarti per lui. Fagli capire che non sei così scontata e che senza di te lui non sarebbe diventato il Grande compositore che ha conquistato il mondo. Non abbassarti a vivere nell’ombra, non accettare compromessi ma segui i tuoi sogni anche a costo di perderlo per sempre.


Una curiosità in più su di lei che racconteresti ai nostri lettori?


Giuseppina conosce Giuseppe Verdi quando ricoprì il ruolo principale di Abigaille (Nabucco) e tra di loro si instaurò una profonda stima ma anche qualcosa che andava al di là della semplice amicizia.

Lei era una donna con una vita sentimentale sofferta e irrequieta e dovevano tenere nascosto in pubblico questo sentimento, la relazione quindi fu condotta con massima discrezione.

Si rincontrano poi successivamente a Parigi dove diventano inseparabili

«Innamorato appassionatamente. Innamorata perdutamente» annota lei nel diario.


Raccontaci qualcosa su di te e sulla tua passione per la scrittura.


Ho iniziato a scrivere da bambina, affascinata da come la scrittura mi trasportava in un mondo irreale e mi faceva vivere le emozioni che a volte la vita stessa non mi offriva. Ho sempre scritto solo per me, per dar voce ai miei pensieri e poi qualche tempo fa mi sono detta, “ perché non provi a pubblicare qualcosa, magari qualcuno ha voglia di leggerti .”

Mi sono quindi iscritta al corso di scrittura creativa tenuto dalla scrittrice Sara Rattaro per acquisire gli strumenti necessari e mettermi in gioco. E così è stato.

Per ora ho pubblicato due racconti il primo nella raccolta “Questioni di Scelte” e il secondo nella raccolta “Ritratti di donna”


Simona De Simone è nata a Roma e vive a Milano da circa 20 anni. Ha


uno studio di Consulente del lavoro e commercialista ma la sua più grande

passione è scrivere. Ha iniziato a scrivere quando era bambina e

non si è più fermata: pensieri, racconti, fiabe. Ama la musica e suona

diversi strumenti, ama lo sport e la vita all’aria aperta. Le piace viaggiare,

perché viaggiando riesce a inventare le storie. Con Morellini Editore ha

pubblicato un racconto nell’antologia Questione di scelte della scuola di

scrittura “Fabbrica delle storie” di Sara Rattaro.

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