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Ritratti di donne. Mary Cassat e Josephine Baker




Scrittrici, attrici, cantanti, scienziate, pittrici, regine, imprenditrici, cuoche, rivoluzionarie. Quanta creatività, quanto talento, idee, coraggio, orgoglio dentro all'anima dell'universo femminile. Partendo da Agatha Christie per arrivare a Whitney Houston, attraverso Marilyn Monroe, Mary Shelley, Rose Montmasson, la vedova Clicquot e molte altre, "Ritratti di donne" (Morellini Editore, 2023) ci presenta un gruppo di donne che meritano di essere conosciute per la loro esperienza di vita e per quello che ci hanno lasciato.


Ventotto autrici per ventotto racconti, scritti per raccontarcele, tracciandone una breve biografia e aprire una finestra su un momento particolare della loro vita, come se, per qualche istante, noi fossimo lì, a fianco a loro, per vederle muoversi e agire nel loro mondo. E raccoglierne in quei brevi e preziosi tratti la loro eredità e tutta la loro umanità.


Per farvele conoscere meglio e capire lo spirito che ha animato questo progetto nato da un'idea di Sara Rattaro, Themeltinpop ve le presenterà ad una ad una attraverso le loro parole.


 

Rosa Patalano presenta Mary Cassat


Perché hai scelto proprio questa donna?


Amo la pittura e mi sono imbattuta, studiando uno dei movimenti più importanti del secolo 19°, in questa pittrice impressionista, dal nome non tipicamente francese, Mary, una donna in un contesto maschile, che si distingue dagli altri colleghi impressionisti anche per i soggetti ritratti: predilige infatti scene di interni, in famiglia, con madri e bambine, anziché le classiche panoramiche di paesaggi en plein air. Così mi sono incuriosita e ho voluto approfondire la sua vita.



Cosa le diresti oggi se potessi incontrarla?


Se oggi la incontrassi, di sicuro le chiederei se si è mai voltata indietro e guardato a quello che sarebbe potuto essere se fosse diventata la moglie del suo migliore amico, il notissimo pittore Edgar Degas. Se lui ne fosse divenuto compagno e marito, le avrebbe permesso di esprimere la sua arte allo stesso modo? Quest'uomo così affine al suo modo di vedere l’arte, sarebbe potuto essere padre di una sua figlia? So che mi risponderebbe che nessuno dei due era tagliato per il matrimonio, perché per entrambi l’arte era al primo posto, così importante da fare scelte di vita coraggiose. Mary l’ha fatto: dedicarsi all’arte e non alla famiglia, perché legarsi a un uomo così forte intellettualmente, o a qualsiasi altro uomo, l’avrebbe schiacciata e monopolizzata, rendendola schiava e non libera. La pittura era la sua ragione di vita, non una semplice passione, ma una professione in grado di mantenerla e renderla indipendente, e non poteva sacrificare quanto guadagnato, dopo aver superato gli ostacoli posti dal padre e dalla società. Il valore più importante per Mary è la libertà e l’autonomia.



Una curiosità in più su di lei che racconteresti ai nostri lettori?


Una curiosità su di lei riguarda la realizzazione di quello che viene considerato il suo capolavoro, ossia la Bambina sulla poltrona blu, della cui ispirazione parlo nel mio racconto. In realtà gli studiosi hanno provato che in questa tela, nello sfondo, ci sono delle pennellate riconducibili a un’altra mano, proprio quella di Degas. Immagino che lei, pur così orgogliosa e gelosa delle sue creazioni, abbia permesso all’uomo che in fondo amava più di chiunque altro, di intervenire, solo sullo sfondo. Una concessione al sesso maschile forte che per Mary, abituata da sempre a combattere coi maschi per farsi spazio nel mondo dell’arte, era una vera dichiarazione d’amore. Ha dipinto ciò che amava, ma che alla fine non è mai stato suo, e ce lo fa rivivere attraverso la sua arte, rendendolo vero più del vero.



Raccontaci qualcosa su di te e sulla tua passione per la scrittura.


La mia passione per la scrittura è sia antica che recente, in quanto ho sempre amato esprimere attraverso la parola scritta il mio mondo interiore. Negli ultimi anni, in seguito ai cambiamenti vissuti nel 2022, mi sono ritrovata a sentire una urgenza: svuotare il troppo pieno che avevo all’interno, e che non riuscivo più a placare con la pittura, che pratico. Ho cominciato a usare la scrittura come terapia, e poi mi sono interessata di tecniche narrative. Per adesso la scrittura è una mia compagna di viaggio, che non so dove mi porterà.


Rosa Patalano nasce a Napoli nel 1974 e vive a Ischia con il marito,

due figlie e un gatto. Laureata in Scienze Politiche e specializzata in


Comunicazione, lavora nel settore bancario. Fin dalla tenera età adora il

disegno, la pittura e i libri, cresce poi come artista, da autodidatta. Oggi,

combattuta tra impegni familiari e lavorativi, la passione per l’arte e la

scrittura, cerca la propria strada per raccontarsi fissando su carta e tela

emozioni volatili, trasferendole in immagini, colori, pensieri e storie che

l’assomigliano. Instagram: @icoloridirosa_rosa_patalano_









 


Franca Pellizzari presenta Josephine Baker



Perché hai scelto proprio questa donna?

Da Wikipedia

Per il suo coraggio, la tenacia con cui ha saputo essere fedele a se stessa anche quando le

circostanze parevano impossibili, la capacità di ribaltare i cliché con la forza dell’ironia, in un’epoca in cui per una ballerina che si esibiva seminuda era quasi impossibile sottrarsi al ruolo di donna/oggetto. Per la sua passione per la vita, che ha saputo riempire di risate, colori, amore. Perché è stata in grado di compiere le scelte giuste, lottando per quello in cui credeva con allegria e lievità.

E perché la sua voce è capace di emozionare ancora oggi.



Cosa le diresti oggi se potessi incontrarla?


Mi complimenterei con lei per la sua ammissione al Pantheon, onore riservato a pochissime

donne, e le chiederei se è già riuscita a trasformare quel luogo solenne e austero con il suo

sorriso, anche se credo di conoscere già la risposta.

Vorrei anche dirle grazie, perché se oggi una giovane donna di colore può scendere da un treno appoggiandosi alla mano di un bianco senza che si gridi allo scandalo, una parte del merito è sua. Ma per non rattristarla farei a meno di dirle che alcuni non hanno ancora capito che esiste una sola razza, quella umana.


Una curiosità in più su di lei che racconteresti ai nostri lettori?


A Saint Louis, dove Joséphine nacque nel 1906, gli inverni sono molto freddi. Fu il bisogno di scaldarsi che la spinse a danzare per la strada, fino a che, ragazzina, fu notata dall’impresario di un piccolo teatro che le propose una particina. Sospesa su una nuvoletta, avrebbe impersonato Cupido, ma durante il primo spettacolo un cavo cedette e lei si trovò pericolosamente in bilico a sei metri d’altezza. Gli spettatori, scambiando l’incidente per una messa in scena, furono presi da ilarità, moltiplicando le risate davanti alle smorfie della piccola attrice. Una volta messa in salvo, Joséphine scoprì che la sua vera vocazione era far ridere. Se ne ricordò anni dopo a Parigi, quando le fu chiesto di presentarsi come una selvaggia sensuale, danzando con l’unica copertura di un gonnellino di banane. Lei accettò, ma distrusse lo stereotipo a suon di smorfie e boccacce, ridicolizzando i pregiudizi.



Raccontaci qualcosa su di te e sulla tua passione per la scrittura.


La mia passione per la scrittura va a braccetto con la mia passione per la vita: malgrado sia

diversamente giovane, penso che questa bellissima avventura mi possa riservare ancora delle sorprese. Ammiro la curiosità, la voglia di mettersi in gioco e l’assenza di pregiudizi dei ragazzi: mi piace scrivere per loro, nella convinzione che la scrittura possa essere per i più giovani un seme di speranza per il futuro e un modo per sentirsi meno soli davanti alla fatica di crescere.


Franca Pellizzari, milanese, vive a Monza. Laureata in filosofia, è in pensione


e si diverte a fare la nonna, dopo aver insegnato con passione per

oltre quarant’anni. Ha tradotto e scritto per bambini e ragazzi e solo di

recente, dopo aver partecipato a La Fabbrica delle Storie con Sara Rattaro,

si è avvicinata ai racconti per adulti, uno dei quali è stato pubblicato

nell’antologia Questione di scelte, edita da Morellini. Instagram: @frapellizz

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