top of page
  • Immagine del redattoreRedazione TheMeltinPop

Ritratti di donne. Diana Spencer e Evita Peron




Scrittrici, attrici, cantanti, scienziate, pittrici, regine, imprenditrici, cuoche, rivoluzionarie. Quanta creatività, quanto talento, idee, coraggio, orgoglio dentro all'anima dell'universo femminile. Partendo da Agatha Christie per arrivare a Whitney Houston, attraverso Marilyn Monroe, Mary Shelley, Rose Montmasson, la vedova Clicquot e molte altre, "Ritratti di donne" (Morellini Editore, 2023) ci presenta un gruppo di donne che meritano di essere conosciute per la loro esperienza di vita e per quello che ci hanno lasciato.


Ventotto autrici per ventotto racconti, scritti per raccontarcele, tracciandone una breve biografia e aprire una finestra su un momento particolare della loro vita, come se, per qualche istante, noi fossimo lì, a fianco a loro, per vederle muoversi e agire nel loro mondo. E raccoglierne in quei brevi e preziosi tratti la loro eredità e tutta la loro umanità.

Per farvele conoscere meglio e capire lo spirito che ha animato questo progetto nato da un'idea di Sara Rattaro, Themeltinpop ve le presenterà ad una ad una attraverso le loro parole.


 


Maria Cristina Schiavone presenta Diana Spencer



Perché hai scelto proprio questa donna?


Da Wikimedia

Decidere di narrare di una donna straordinaria e scegliere Diana Spencer è stato immediato e spontaneo, poiché mi hanno sempre incuriosito le famiglie reali e quella inglese in particolare modo.

Lady D rappresenta il cambiamento, la svolta per una monarchia secolare come quella inglese. Lei ha accorciato le distanze tra il popolo e i reali, iniziando dall’educazione dei suoi figli, a cui ha mostrato che cosa ci fosse fuori da Palazzo, ma anche portando i ragazzi al luna park o a mangiare un semplice hamburger.

Ho voluto scrivere di un momento speciale per Diana, quando prende consapevolezza del suo valore come donna, come essere umano, quando comprende quale sia la sua vera missione di vita, grazie all’incontro con Madre Teresa di Calcutta, ma ho anche analizzato i motivi interiori che le hanno provocato tanta sofferenza, che la condurrà ad una separazione che lei non avrebbe mai voluto.



Cosa le diresti oggi se potessi incontrarla?


Incontrare oggi Lady D? Se fosse possibile, la pregherei di comprender prima le dinamiche di corte e di avere molto amor proprio, per poter vivere quanto prima la sua vita, la sua missione vera che era quella di aiutare il prossimo.



Una curiosità in più su di lei che racconteresti ai nostri lettori?


Diana ha avuto il merito di saper essere una brava comunicatrice, utilizzando gli abiti per dire senza parlare. Basti pensare al maglioncino rosso con tante pecorelle bianche ed una sola nera, indossato ad un Natale, che faceva capire come fosse evidentemente lei la pecora nera di famiglia. Per non parlare poi del Revenge dress, di cui parlo nel mio racconto, che rappresenta la libertà raggiunta, fuori dai vincoli di corte.



Raccontaci qualcosa su di te e sulla tua passione per la scrittura.


Come sono arrivata alla scrittura è davvero un caso fortuito della vita. Durante la pandemia, ascoltando una diretta Instagram ho conosciuto Sara Rattaro e subito c’è stato feeling con questa meravigliosa scrittrice. Da sempre appassionata di scrittura e amante della lettura, è stato naturale iscrivermi ai suoi corsi di scrittura creativa, per me che provenivo dal liceo classico poteva sembrare una passeggiata. Ho scoperto invece che c’è tanto studio e tante tecniche narrative da imparare per poter pensare di scrivere un racconto e un domani magari un romanzo. Sono rimasta affascinata da questo mondo che dopo due anni sono ancora qui a studiare con Sara.

Vorrei sottolineare anche che grazie a Sara e a questa antologia si è creato un gruppo di donne straordinarie, noi 28 aspiranti scrittrici, che siamo diventate amiche e ci sosteniamo a vicenda. La felicità è “Ritratti di donne”.


Maria Cristina Schiavone, nata a Taranto, ha studiato biologia all’università.

La sua grande passione per la moda la porta però a creare un suo marchio, ESbyCristys, con cui crea e realizza a mano abiti, bijoux e borse, traendo ispirazione dai colori della natura. Segue da due anni circa i corsi di scrittura di Sara Rattaro. Questa è la sua prima pubblicazione.

Instagram: @Esbycristys








 

Federica Tronconi presenta Evita Peron



Perché hai scelto proprio questa donna?


Per due motivi: primo, per la voglia di riscrivere la sua vita. Evita vive un’infanzia difficile, in povertà, con un padre che ha lasciato sola la madre e i figli per tornare dalla sua moglie originaria. Evita da giovane lascia la sua famiglia e va a Buenos Aires con coraggio e tenacia per costruire il suo destino. E nella sua brevissima vita (muore a soli trentatré anni, dopo aver lottato per anni contro un tumore) ci riesce, senza rimpianti e amatissima dalla sua nazione.

Secondo me per le sue capacità comunicative. Evita era una grande comunicatrice e ha aiutato moltissimo l’ascesa al potere del marito Perón. Non era una donna “di cultura”, non aveva studiato molto. Nei suoi discorsi si ricordano errori di grammatica. Questo ci fa capire che il legame fortissimo che ha instaurato con il suo popolo, i descamisados, è tutto sorretto da una grande empatia, carisma e luce. Evita non ha mai dimenticato le sue origini e la nazione si è sempre sentita molto vicina a lei anche per questo. Si è schierata e ha lottato per le donne e i più deboli e loro hanno ricambiato con il loro autentico affetto.


Cosa le diresti oggi se potessi incontrarla?


Sul letto di morte si dice che Evita abbia chiesto a Perón Non permettere che mi dimentichino(inteso il suo popolo). Frase molto forte, evocativa, che ho scelto proprio come titolo del mio racconto.

Se potessi incontrarla la abbraccerei e lei direi, rassicurandola, che no, il suo popolo non l’ha mai dimenticata. Grazie alle energie, alla sua comunicazione e empatia Evita ha costruito qualcosa di indissolubile e eterno.


Una curiosità in più su di lei che racconteresti ai nostri lettori?


Sono molte le teorie di come sia iniziata la relazione fra lei e Perón. C’è chi ipotizza che si siano incontrati per caso a Radio Belgrano, dove Evita lavorava prestando la sua voce per i radiodrammi dell’epoca. Io ho voluto sostenere la tesi che Evita volesse davvero incontrare Perón, farsi notare, parlarci. In sostanza, creare l’occasione. Perché è in linea con il suo carattere, la sua complessità, la sua tenacia. Ha sempre avuto intuito nella vita, che l’ha aiutata a capire, con un certo anticipo, come crearsi l’occasione giusta.


Raccontaci qualcosa su di te e sulla tua passione per la scrittura.


Amo la comunicazione tanto da averne fatto la mia professione. Ho ideato il progetto

L’ultima riga (www.ultimariga.it) e sono appassionata di lettura e di sport. Ho pubblicato il

romanzo Game Day per ODE Edizioni, le storie per bambini I misteri dei

fratellini per Segreti in Giallo e Radio Christmas per Un cuore per capello. Ho

partecipato con il racconto Step back alla raccolta Questioni di scelte curata da

Sara Rattaro, storie di coraggio e determinazione pubblicate da Morellini Editore.


Federica Tronconi, giornalista ed esperta di comunicazione. È ideatrice

del progetto L’ultima riga (www.ultimariga.it). Ha pubblicato il romanzo Game Day (2021) per ODE Edizioni, I misteri dei fratellini per Segreti in Giallo e Radio

Christmas (2022) per Un cuore per capello.

Instagram: @fetronconi


Post recenti

Mostra tutti
bottom of page