"Non importa che si parli di schiavi che si ribellano
o semplicemente di uomini o di donne che desiderano
solo vivere la propria vita dentro i propri panni, chiunque
non si arrenda davanti a ingiustizie, privazioni o soprusi,
chiunque sappia combattere per un ideale o solo
per una vita migliore, sa cosa significa parlare di libertà."
Dalla Prefazione
Spesso ciò che si dice dell'universo delle storie e della narrazione è che chi le racconta è libero di deciderne il finale. Lieto fine o dramma che sia, successo o sconfitta, ricongiungimento o lontananza per sempre. Lo scrittore è il deus ex machina, è colui che muove i suoi personaggi, dà loro prove da affrontare, ostacoli da superare, battaglie da vincere. O da perdere. Lui sceglie il finale e può anche decidere di cambiarlo. Ma nella vita vera questo può accadere? Un destino che corre verso il suo compimento può essere modificato? Esiste anche per noi la libertà di riscrivere il nostro finale?
"Cambiare il finale" (Morellini Editore), disponibile da oggi nelle librerie, fornisce la risposta a queste domande. Anzi, ne fornisce tredici. La sesta antologia curata da Sara Rattaro, nata da un lavoro impegnativo e approfondito affrontato durante il corso della Scuola di scrittura “La Fabbrica delle storie” da lei diretta, è dedicata al grande tema della libertà. Un tema pericoloso, senza dubbio, enorme per proporzioni e importanza. Un tema che può essere facilmente banalizzato o raccontato con superficialità. Ma in questa antologia questo non accade.
Ognuno dei dodici racconti degli scrittori emergenti che si sono cimentati in questa impresa (più il tredicesimo che chiude la raccolta e che è stato scritto direttamente dalla penna di Sara Rattaro) affronta il tema della libertà e lo fa da angolature diverse, dandone un ritratto abbagliante e doloroso a seconda di chi quella scelta di libertà l'ha fatta e l'ha vissuta sulla propria pelle. Storie che affondano le loro radici in un passato già dimenticato o in uno più recente che ancora ferisce; storie che incontrano umanità che potremmo essere tutti noi, se nati magari in un'altra latitudine; storie che ci parlano di un sentimento di libertà che appartiene ad ogni essere vivente che sulla terra vive e respira. Nomi di donne e uomini comuni o impressi nei libri di Storia, ma tutte voci potenti.
Maria Cristina Bombelli, Chiara Buoni, Marco Contrafatto, Emilia Covini, Alessandra D’Alessandro, Margherita Firpo, Marcella Manca, Cristiana Mantovani, Cristiana Melli, Antonella Miloro, Grazia Riggio, Federica Sportelli, Sara Rattaro. Questi nomi degli autori a cui abbiamo chiesto di regalarci un assaggio del loro racconto.
IL SOGNO DI ARMINDA di M. Cristina Bombelli è ambientato nelle isole Canarie dove l’arrivo degli spagnoli cambia in modo radicale la vita dei guanci, i nativi, che nel tempo scompariranno lasciando il posto agli stranieri o integrandosi in una nuova comunità. Arminda, figlia di un capo locale, dovrà fare una scelta drastica per aiutare il suo popolo a mantenere la libertà.
QUELLA NOTTE DI PRIMAVERA di Chiara Buoni. Scrivere dei fatti di piazza Tienanmen è stato un modo per portare l’attenzione su un evento storico di negazione delle libertà spesso dimenticato. Raccontarlo a partire dalla vicenda personale di una donna e madre, straordinaria ma nonostante ciò sconosciuta, significava per me rendere un po’ di giustizia a tutte quelle donne di cui nella Storia non si parla quasi mai.
ABU E IL PROFUMO DELL’ERBA di Marco Contraffatto. La storia di Abu, strappato con la forza dal Congo e dagli affetti più cari, è la storia della malvagità umana, che assurgendo a essere superiore, cancella attraverso gli orrori dei propri gesti qualsiasi forma di dignità. La libertà per il protagonista è un fuoco ardente, un’essenza impregnata di rugiada e di giochi, di corse e prati, di ricordi e radici. È il profumo dell’erba che giace tra le pieghe dell’incubo che viene a trovarlo ogni notte e tiene sempre viva la speranza di tornare a casa.
IL MIO SPAZIO LIBERO di Emilia Covini. La vita le ha riservato solo dolore e cattiveria e Clara ha trovato rifugio nei sogni: una famiglia diversa, l’amore di un uomo, una vita serena con suo figlio. Tutto pur di liberarsi dal terribile giogo che la opprime da sempre. I sogni però non sempre si avverano, Clara lo scopre sulla propria pelle. Per cambiare il finale di una vita a volte ci vuole un atto di ribellione anche estremo.
LE SERE SCENDONO SULLA MIA LIBERTÀ di Alessandra d’Alessandro. Quanto siamo disposti a sacrificare in nome della libertà? Questa è la domanda che si è insinuata nella mia anima quando mi sono scontrata con la storia di Sibilla Aleramo. Una giovane donna rinchiusa nei vincoli di un matrimonio riparatore, sottomessa a un marito che la maltrattava. Una fanciulla che aveva riposto negli occhi del figlio la sua ragione di vita. La sofferenza di Sibilla l’ho sentita bruciare sulla mia pelle ed è per questo che scelto di raccontare la sua scelta di libertà.
IL CAPITANO DELL’ISOLA DELLE FOCHE di Margherita Firpo. È il 24 giugno 1995, allo Stadio Ellis Park di Johannesburg, il Sudafrica sta per vincere la finale della Coppa del Mondo di Rugby contro la Nuova Zelanda. Migliaia di respiri rallentano, mentre i cuori battono veloci, fino ad esplodere in frammenti di gioia. Un uomo, tra la folla, non sa ancora che quella serata non cambierà solo il destino del paese, ma anche il corso della sua vita. Perché quella verità che attende da più di cinque anni sta per arrivare, per renderlo finalmente libero.
LE CICATRICI DELLA LIBERTA’ di Marcella Manca. Le cicatrici sono il segno indelebile che Wani porta su di sé, dopo che a fine Ottocento, in Africa occidentale, si ribella al re per affermare il suo spirito guerriero, trasformandosi nella migliore tra le agojie, le amazzoni del Dahomey. A metà del Novecento, ispirata da una Wani anziana e saggia, Kelu fugge le catene della società per inseguire i sogni del cuore, azione che la separa da Wani, causandole una cicatrice sull’anima. L’ibisco rosa le lega per sempre nelle loro libertà.
FUGA DI UN LIBERTINO di Cristiana Mantovani, è il racconto della fuga epocale e rocambolesca del più grande seduttore della storia: Giacomo Casanova. Affascinante e ironico usa la sua intelligenza istrionica per tentare di scappare dalle prigioni veneziane "dei Piombi" di Palazzo Ducale nella notte di Ognissanti. In quel tempo sospeso, nel riflesso della luna che inciampa nella nebbia, si muove l'Equilibrista della libertà.
UNO SGUARDO DA LONTANO di Cristiana Melli. Il mio racconto parla della libertà negata di chi è costretto a migrare lontano, abbandonando la propria terra. Una donna ebrea, Johanna, costretta a fuggire negli Stati Uniti per sottrarsi al regime hitleriano, si reca, in occasione dei festeggiamenti del Giorno dell’Indipendenza, nel punto esatto in cui è sbarcata col marito vent’anni prima. Qui, incontra un’amica di lunga data ed è l’occasione per rivivere le emozioni di quel giorno, riflettendo su cosa significhi davvero la parola libertà.
IL RITORNO DI KADIGIA di Antonella Miloro. Kadigia, adolescente musulmana vive una situazione difficile, lontana dalla madre, dal suo mare e dai suoi compagni.Un padre oppositivo convinto che la realtà occidentale possa offrire alla figlia un futuro di certezze che lui da giovane non ha avuto.La scuola raccoglie il disagio della ragazza ma aiutarla è difficile.
LA RELATIVITA’ DEL TEMPO di Grazia Riggio. Arturo è un uomo cresciuto dietro a delle sbarre, celate dagli schemi di una comunità ottusa e di uno Stato impreparato. Ha da sempre brutte relazioni con il prossimo, compresa la sua stessa famiglia, fino a quando imparerà la strada da seguire per chiudere le voragini del passato. Ho deciso di raccontare questa storia per esplorare quella parte di libertà negata dal caso.
ORA CORRI di Federica Sportelli. Nelle nostre vite sembra scontato ascoltare una canzone, farsi trascinare da una melodia, andare al concerto del nostro artista preferito. Eppure, non è sempre possibile farlo. Sotto il Regime della DDR, ad esempio, veniva controllato e censurato quanto ritenuto sovversivo. Questa situazione portò al limite molte persone, spingendole ad atti estremi per la ricerca della propria libertà.
JOAN CLARK di Sara Rattaro narra il momento in cui Alan Turing viene trovato morto nel suo appartamento e la ex fidanzata viene avvertita dalle autorità, non mostrando alcuno stupore alla notizia, ben sapendo che ogni scelta di Alan è sempre stata guidata dalla libertà, come il suo lavoro durante la seconda guerra mondiale, l'accettazione di una pratica crudele per non finire in carcere e, infine, togliersi la vita per non essere più schiavo di quella tortura.
Tredici racconti, tredici vite vissute in luoghi lontani nello spazio e nel tempo, ma sospinte da un unico vento, il grande desiderio di libertà.
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